Nella mia recente sessione con un ciclista professionista, è emerso un tema che risuona con molti atleti di ogni livello: il passaggio dal voler dimostrare qualcosa agli altri al desiderio più profondo di esprimere pienamente se stessi.
LA TRAPPOLA DELLA DIMOSTRAZIONE
Quante volte ci siamo trovati a gareggiare, competere o persino allenarci con il peso invisibile di dover dimostrare il nostro valore? Questa mentalità, seppur motivante nel breve termine, crea una dipendenza pericolosa: il nostro valore diventa ostaggio del giudizio esterno e dei risultati.
Il ciclista con cui lavoravo si trovava esattamente in questo punto di svolta, chiedendosi: "Perché ricominciare ancora da zero e perché voler dimostrare ancora qualcosa?"
DALLE INCOGNITE ALLE SICUREZZE
Il passaggio cruciale avviene quando spostiamo l'attenzione dalle incognite (gli avversari, le condizioni, i giudici) alle nostre sicurezze interiori. Nel caso dell'atleta, la consapevolezza che "IL LAVORO in allenamento è una sicurezza" ha rappresentato un'ancora solida in un mare di variabili.
Questa è una lezione universale: le nostre certezze non derivano dall'assenza di sfide esterne, ma dalla presenza di solide fondamenta interne.
CURIOSITÀ COME FORZA PROPULSIVA
Un elemento particolarmente illuminante è stato riscoprire come la "curiosità di sapere cosa vali" possa trasformarsi da fonte di ansia a propulsore positivo. Quando questa curiosità poggia su "basi concrete" (il lavoro svolto, la preparazione, l'esperienza accumulata), diventa "quasi più una sicurezza che una curiosità".
APPLICARE LA STRATEGIA ALL'AUTENTICITÀ
Infine, l'espressione autentica non significa improvvisazione o abbandono della strategia. Al contrario, quando l'obiettivo diventa "FARE IL MIO" e "DARE IL MIO MEGLIO ovunque", le scelte tattiche emergono con maggiore chiarezza.
Nel caso specifico, questo si è tradotto in una consapevolezza precisa: "Si parte forte ma non troppo perché la salita è ad inizio gara". La strategia non è più un modo per compensare l'insicurezza, ma uno strumento per esprimere al meglio il proprio potenziale.
UN INVITO ALLA RIFLESSIONE
Ti invito a considerare queste domande nella tua prossima sfida, sportiva o personale:
- Quali sono le tue sicurezze interiori, indipendenti dalle variabili esterne?
- Come trasformeresti la tua performance se l'obiettivo fosse puramente "FARE IL TUO"?
- In che modo la curiosità di scoprire il tuo potenziale può sostituire la pressione di dimostrare il tuo valore?
La curiosità di scoprire il proprio potenziale come motore della performance è davvero un cambio di prospettiva interessante e che applicherò.
Grazie Gabriele!